In questo caso eviterei di "fare di tutta l'erba un fascio” perché ogni razza è differente dalle altre. Per quello che riguarda lo shih-tzu abbiamo più volte scritto che è un vero cane da compagnia, selezionato negli anni per questo, perciò non può essere che la femmina sia più piccola, più dolce, più equilibrata d’altronde sarebbe come dire che nelle razze da caccia nascono le femmine brave ad andare a caccia mentre i maschi no. Quando si acquista un maschio bisogna certarsi che i testicoli siano ambedue scesi nello scroto perché se uno di questi è in ritenzione e non dovesse scendere all’anno di vita il veterinario ci consiglierà la estirpazione tramite intervento chirurgico. Il testicolo non sceso potrebbe, lasciandolo in questa situazione, scatenare cellule tumorali in età adulta del cane. Al momento della scelta un buon allevatore deve avvisarvi se c’è un cucciolo con eventuale problema. La mancanza di un testicolo è motivo di squalifica in caso di esposizione cinofila e tanto meno il cane non dovrà essere usato da riproduzione perché il difetto può essere trasmesso ai cuccioli. Il maschio si ha paura che alzi la zampina in casa ma i nostri cani sono abituati a sporcare sul traversino sia femmine che maschi.
La femmina ha tutti i problemi legati alla ginecologia. Ogni 6 mesi ha il “calore”, un mestruo che dura circa 10/11 giorni durante il quale lascerà qualche segnale lungo i suoi percorsi e comunque da evitarsi di metterla su divani, tappeti e letti… Finito questo periodo entra in quello della fecondità. Attenzione a non lasciare in giardino da sola perché potrebbe attirare l’attenzione di qualche maschietto. Finito questo secondo periodo, dopo circa due mesi potrebbe facilmente manifestare una gravidanza isterica. Si comporterà come se fosse incinta producendo facilmente latte andando in mastite con le relative conseguenze anche di carattere tumorale. La soluzione a tutto questo pensando di non volerla far riprodurre è la sterilizzazione.
Gli Shih-Tzu provengono da quel vero e proprio santuario di purezza asiatica che è il Tibet, la millenaria fortezza montana popolata da asceti buddisti e governata dal Dalai-Lama. Fu proprio questo re-sacerdote a regalare agli imprenditori Manciù i primi esemplari di Shih-Tzu. I cani costituivano un dono importante perché i tibetani vedevano in loro esseri apparentati alla “leonessa delle nevi”, un mostro mitologico che nell’immaginario locale occupa una posizione di primo piano e che spiega anche il nome di “cane leone” attribuito a un animale tanto minuto come lo Shih-Tzu. La corte del celeste impero accolse i nuovi arrivati con immediato entusiasmo. Gli animali furono affidati alle cure degli eunuchi e presto entrarono a pieno titolo nel complesso pantheon dell’apparato di corte cinese, divenendo parte integrante del fascino che avrebbe ammaliato viaggiatori, scrittori e pittori d’Occidente.
L’ultima imperatrice cinese, Tzu-hsi, divenne nota per la maestria con cui sapeva allevare i suoi aristocraticissimi “cani leone”. Fra l’altro ella ricevette in dopo altri esemplari dal Dalai-Lama nel 1908, più di due secoli dopo la donazione originaria. In questo lasso di tempo, tuttavia, qualche cane era sfuggito dal recinto della città proibita. Esemplari di Shih-Tzu erano giunti in famiglia meno aristocratiche di quella imperiale, per le quali il “cane leone” rappresentata un vero segno di distinzione ed eleganza. Si svilupparono così diverse linee di sangue, che diedero vita a soggetti piuttosto differenti l’uno dall’altro. Quando il China Kennel Club di Shangai organizzò la prima esposizione dedicata allo Shih-Tzu ebbe un bel daffare per giudicare con equilibrio e avvedutezza. Solo nel 1934 si ebbe la compilazione di un vero e proprio standard, che quattro anni più tardi avrebbe raggiunto la perfezione presso il Kennel Club di Pechino. La Cina degli anni Trenta era alla mercé delle grandi potenze economiche inglesi e va da sé che lo Shih-Tzu approdasse con naturalezza sulle rive del Tamigi per entrare a palazzo di nuovi monarchi, quelli di Inghilterra. Il maschio Choo-choo fu donato all’attuale regina madre britannica, il conte Essex s’invaghì subito della razza e il “cane leone” si dovette preparare a penetrare dei salotti più aristocratici d’Europa prima che il cannone della Seconda guerra mondiale cominciasse a rombare.
Il nome shih-tzu significa “piccolo leone” ma questi piccoli piumini non sono altro che dolcezza infinita. Questa razza ha un grande adattabilità, può vivere in qualsiasi casa piccola o grande che sia, va d’accordo con altri animali domestici, sono eccellenti per famiglie, persone singole e sono la compagnia ideale per anziani e bambini.
Il compositore americano James Mumsford l’ha tradotto in una simpatica ricetta “un cenno di leone, diversi cucchiaini di coniglio, un paio di onge di gatto domestico, di ballerina, un pizzico di vecchio, un po’ di mendicante, un cucchiaio di scimmia, un pizzico di orsacchiotto”
Come primo consiglio posso suggerire sicuramente di rivolgervi ad allevatori professionali, riconosciuti dall’ENCI. Persone che vi trasmettano nell’esporsi la loro passione per questo mondo. Le razze allevate devono essere meno possibili solo in questo modo l’allevatore potrà concentrarsi sulla qualità senza avere come unico obbiettivo la quantità. Avere la possibilità di visitare l’allevamento, vedere i locali dove vengono allevati i cuccioli verificandone anche il livello di pulizia che si traduce sicuramente in buona salute del cucciolo. Visionare i soggetti adulti possibilmente mamma e babbo. Accertarsi che il cucciolo sia accompagnato da tutti i documenti. Verificare la disponibilità dell’allevatore anche dopo l’avvenuta vendita. Se tutto questo vi soddisferà potete pensare di essere in buone mani.
In questo caso eviterei di "fare di tutta l'erba un fascio” perché ogni razza è differente dalle altre. Per quello che riguarda lo shih-tzu abbiamo più volte scritto che è un vero cane da compagnia, selezionato negli anni per questo, perciò non può essere che la femmina sia più piccola, più dolce, più equilibrata d’altronde sarebbe come dire che nelle razze da caccia nascono le femmine brave ad andare a caccia mentre i maschi no. Quando si acquista un maschio bisogna certarsi che i testicoli siano ambedue scesi nello scroto perché se uno di questi è in ritenzione e non dovesse scendere all’anno di vita il veterinario ci consiglierà la estirpazione tramite intervento chirurgico. Il testicolo non sceso potrebbe, lasciandolo in questa situazione, scatenare cellule tumorali in età adulta del cane. Al momento della scelta un buon allevatore deve avvisarvi se c’è un cucciolo con eventuale problema. La mancanza di un testicolo è motivo di squalifica in caso di esposizione cinofila e tanto meno il cane non dovrà essere usato da riproduzione perché il difetto può essere trasmesso ai cuccioli. Il maschio si ha paura che alzi la zampina in casa ma i nostri cani sono abituati a sporcare sul traversino sia femmine che maschi.
La femmina ha tutti i problemi legati alla ginecologia. Ogni 6 mesi ha il “calore”, un mestruo che dura circa 10/11 giorni durante il quale lascerà qualche segnale lungo i suoi percorsi e comunque da evitarsi di metterla su divani, tappeti e letti… Finito questo periodo entra in quello della fecondità. Attenzione a non lasciare in giardino da sola perché potrebbe attirare l’attenzione di qualche maschietto. Finito questo secondo periodo, dopo circa due mesi potrebbe facilmente manifestare una gravidanza isterica. Si comporterà come se fosse incinta producendo facilmente latte andando in mastite con le relative conseguenze anche di carattere tumorale. La soluzione a tutto questo pensando di non volerla far riprodurre è la sterilizzazione.
I nostri cuccioli vengono abituati fin dal primo momento a mangiare crocchini secchi questo perché a differenza di un cibo umido non unge i baffi del cane, non si instaura fra i denti aumentando così la formazione di tartaro, non deve essere conservato in frigorifero occupandomi spazio ed emanando esalazioni strane, nel periodo caldo l’umido mi attira mosche ed altri insetti e una volta preparato deve essere gettata l’eventuale rimanenza causa fermentazione, in ultimo il secco mantiene in allenamento maggiormente l’apparato dentale del cane. I mangimi sono un ottima soluzione ma spesso non vengono usati in maniera adeguata, soprattutto nelle quantità. Spesso ci si attiene alle tabelle fornite dalla casa ma dobbiamo essere anche noi attenti all’evoluzione del cucciolo e a bilanciare la quantità del cibo in funzione a questa.
Non sono molte le cose di prima necessità. Innanzitutto occorrono due ciotole di circa 15cm di diametro in acciaio (facilmente lavabile e disinfettabile) a tronco di cono per evitare il ribaltamento qual ora il cucciolo le prendesse come motivo di gioco. Queste serviranno per acqua e cibo. Altro acquisto sarà un cuscino riconosciuto dal cane come sua cuccia. Per ultimo i traversini assorbenti, pannolini fatti a tovaglietta da posizionare nei pressi del cuscino dove i nostri cani, per imprinting dato da noi, andranno a sporcare. Non acquistate cibo perché vi verrà fornito alla consegna del cucciolo un kit comprendente una campionatura di crocchette che il cane è abituato a mangiare e questo vi servirà per i primi giorni. Mai cambiare il cibo a un cucciolo in un primo momento di inserimento potrebbe creargli problemi gastrici, quando lo si vuol fare bisogna sostituirlo gradualmente integrandolo con il nuovo.
L’unico documento che mi può certificare che il mio cane è uno shih-tzu è il pedegree. Il pedegree è il certificato di iscrizione a uno dei registri del libro genealogico. Viene emesso e stampato esclusivamente nella sede centrale dell’ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana) e viene spedito all’allevatore o alla delegazione ENCI di competenza territoriale del nuovo proprietario del cucciolo se questo viene indicato all’atto della presentazione della domanda di iscrizione.
Nel pedegree sono annotati:
PER LA LEGISLAZIONE ITALIANA LA VENDITA DI CANI PROPOSTI COME “DI RAZZA”, SENZA CHE QUESTA QUALITA’ SIA ATTESTATA DAL PEDEGREE E’ VIETATA DAL DECRETO LEGISLATIVO N.529 DEL 30 DICEMBRE 1992.
Il cucciolo per legge deve essere munito di microchip. Un allevatore non può cedere un cane senza microchip inserito. La legge n.194 del 20 Agosto 2008 (articolo 2) impone che il proprietario o detentore di un cane debba provvedere a far identificare e registrare l’animale, nel secondo mese di vita, mediante l’applicazione del microchip. Il cucciolo deve essere consegnato con il modulo di avvenuta applicazione firmato dal veterinario. Altro documento sarà il libretto sanitario dove saranno segnate le profilassi vaccinali e antiparassitarie fatte sul cane. Il certificato di buona salute che alcuni allevatori forniscono alla consegna del cucciolo a garanzia del suo stato di salute non ha nessun valore perché potrebbe essere frutto di accordi precedenti fra veterinario e venditore. Ultimo documento ad accompagnare i nostri cuccioli sarà il pedegree, cioè il certificato di iscrizione ai libri genealogici che in Italia viene emesso dall’ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana). Su di esso sono annotati i dati identificativi di un cane, la razza di appartenenza, la sua genealogia, i dati anagrafici del proprietario e dell’allevatore.
La legge n.194 del 20 Agosto 2008 (articolo 2) prevede che un cucciolo non possa essere ceduto prima di 60 giorni di vita. Un buon allevatore comunque tenda a consegnare il cucciolo più verso i tre mesi di vita perché possa comunque rimanere con la madre e suoi fratelli più tempo. Questo è un momento molto importante per la psicosi del cane, per il suo imprinting. È il periodo in cui il cucciolo apprende le abitudini, è paragonabile ai tempi dell’asilo per un bambino. La separazione troppo precoce di un cucciolo potrebbe provocargli problemi comportamentali.
Come primo consiglio posso suggerire sicuramente di rivolgervi ad allevatori professionali, riconosciuti dall’ENCI. Persone che vi trasmettano nell’esporsi la loro passione per questo mondo. Le razze allevate devono essere meno possibili solo in questo modo l’allevatore potrà concentrarsi sulla qualità senza avere come unico obbiettivo la quantità. Avere la possibilità di visitare l’allevamento, vedere i locali dove vengono allevati i cuccioli verificandone anche il livello di pulizia che si traduce sicuramente in buona salute del cucciolo. Visionare i soggetti adulti possibilmente mamma e babbo. Accertarsi che il cucciolo sia accompagnato da tutti i documenti. Verificare la disponibilità dell’allevatore anche dopo l’avvenuta vendita. Se tutto questo vi soddisferà potete pensare di essere in buone mani.
L’unico documento che mi può certificare che il mio cane è uno shih-tzu è il pedegree. Il pedegree è il certificato di iscrizione a uno dei registri del libro genealogico. Viene emesso e stampato esclusivamente nella sede centrale dell’ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana) e viene spedito all’allevatore o alla delegazione ENCI di competenza territoriale del nuovo proprietario del cucciolo se questo viene indicato all’atto della presentazione della domanda di iscrizione.
Nel pedegree sono annotati:
PER LA LEGISLAZIONE ITALIANA LA VENDITA DI CANI PROPOSTI COME “DI RAZZA”, SENZA CHE QUESTA QUALITA’ SIA ATTESTATA DAL PEDEGREE E’ VIETATA DAL DECRETO LEGISLATIVO N.529 DEL 30 DICEMBRE 1992.
Il cucciolo per legge deve essere munito di microchip. Un allevatore non può cedere un cane senza microchip inserito. La legge n.194 del 20 Agosto 2008 (articolo 2) impone che il proprietario o detentore di un cane debba provvedere a far identificare e registrare l’animale, nel secondo mese di vita, mediante l’applicazione del microchip. Il cucciolo deve essere consegnato con il modulo di avvenuta applicazione firmato dal veterinario. Altro documento sarà il libretto sanitario dove saranno segnate le profilassi vaccinali e antiparassitarie fatte sul cane. Il certificato di buona salute che alcuni allevatori forniscono alla consegna del cucciolo a garanzia del suo stato di salute non ha nessun valore perché potrebbe essere frutto di accordi precedenti fra veterinario e venditore. Ultimo documento ad accompagnare i nostri cuccioli sarà il pedegree, cioè il certificato di iscrizione ai libri genealogici che in Italia viene emesso dall’ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana). Su di esso sono annotati i dati identificativi di un cane, la razza di appartenenza, la sua genealogia, i dati anagrafici del proprietario e dell’allevatore.
In questo caso eviterei di "fare di tutta l'erba un fascio” perché ogni razza è differente dalle altre. Per quello che riguarda lo shih-tzu abbiamo più volte scritto che è un vero cane da compagnia, selezionato negli anni per questo, perciò non può essere che la femmina sia più piccola, più dolce, più equilibrata d’altronde sarebbe come dire che nelle razze da caccia nascono le femmine brave ad andare a caccia mentre i maschi no. Quando si acquista un maschio bisogna certarsi che i testicoli siano ambedue scesi nello scroto perché se uno di questi è in ritenzione e non dovesse scendere all’anno di vita il veterinario ci consiglierà la estirpazione tramite intervento chirurgico. Il testicolo non sceso potrebbe, lasciandolo in questa situazione, scatenare cellule tumorali in età adulta del cane. Al momento della scelta un buon allevatore deve avvisarvi se c’è un cucciolo con eventuale problema. La mancanza di un testicolo è motivo di squalifica in caso di esposizione cinofila e tanto meno il cane non dovrà essere usato da riproduzione perché il difetto può essere trasmesso ai cuccioli. Il maschio si ha paura che alzi la zampina in casa ma i nostri cani sono abituati a sporcare sul traversino sia femmine che maschi.
La femmina ha tutti i problemi legati alla ginecologia. Ogni 6 mesi ha il “calore”, un mestruo che dura circa 10/11 giorni durante il quale lascerà qualche segnale lungo i suoi percorsi e comunque da evitarsi di metterla su divani, tappeti e letti… Finito questo periodo entra in quello della fecondità. Attenzione a non lasciare in giardino da sola perché potrebbe attirare l’attenzione di qualche maschietto. Finito questo secondo periodo, dopo circa due mesi potrebbe facilmente manifestare una gravidanza isterica. Si comporterà come se fosse incinta producendo facilmente latte andando in mastite con le relative conseguenze anche di carattere tumorale. La soluzione a tutto questo pensando di non volerla far riprodurre è la sterilizzazione.
Gli Shih-Tzu provengono da quel vero e proprio santuario di purezza asiatica che è il Tibet, la millenaria fortezza montana popolata da asceti buddisti e governata dal Dalai-Lama. Fu proprio questo re-sacerdote a regalare agli imprenditori Manciù i primi esemplari di Shih-Tzu. I cani costituivano un dono importante perché i tibetani vedevano in loro esseri apparentati alla “leonessa delle nevi”, un mostro mitologico che nell’immaginario locale occupa una posizione di primo piano e che spiega anche il nome di “cane leone” attribuito a un animale tanto minuto come lo Shih-Tzu. La corte del celeste impero accolse i nuovi arrivati con immediato entusiasmo. Gli animali furono affidati alle cure degli eunuchi e presto entrarono a pieno titolo nel complesso pantheon dell’apparato di corte cinese, divenendo parte integrante del fascino che avrebbe ammaliato viaggiatori, scrittori e pittori d’Occidente.
L’ultima imperatrice cinese, Tzu-hsi, divenne nota per la maestria con cui sapeva allevare i suoi aristocraticissimi “cani leone”. Fra l’altro ella ricevette in dopo altri esemplari dal Dalai-Lama nel 1908, più di due secoli dopo la donazione originaria. In questo lasso di tempo, tuttavia, qualche cane era sfuggito dal recinto della città proibita. Esemplari di Shih-Tzu erano giunti in famiglia meno aristocratiche di quella imperiale, per le quali il “cane leone” rappresentata un vero segno di distinzione ed eleganza. Si svilupparono così diverse linee di sangue, che diedero vita a soggetti piuttosto differenti l’uno dall’altro. Quando il China Kennel Club di Shangai organizzò la prima esposizione dedicata allo Shih-Tzu ebbe un bel daffare per giudicare con equilibrio e avvedutezza. Solo nel 1934 si ebbe la compilazione di un vero e proprio standard, che quattro anni più tardi avrebbe raggiunto la perfezione presso il Kennel Club di Pechino. La Cina degli anni Trenta era alla mercé delle grandi potenze economiche inglesi e va da sé che lo Shih-Tzu approdasse con naturalezza sulle rive del Tamigi per entrare a palazzo di nuovi monarchi, quelli di Inghilterra. Il maschio Choo-choo fu donato all’attuale regina madre britannica, il conte Essex s’invaghì subito della razza e il “cane leone” si dovette preparare a penetrare dei salotti più aristocratici d’Europa prima che il cannone della Seconda guerra mondiale cominciasse a rombare.
Il nome shih-tzu significa “piccolo leone” ma questi piccoli piumini non sono altro che dolcezza infinita. Questa razza ha un grande adattabilità, può vivere in qualsiasi casa piccola o grande che sia, va d’accordo con altri animali domestici, sono eccellenti per famiglie, persone singole e sono la compagnia ideale per anziani e bambini.
Il compositore americano James Mumsford l’ha tradotto in una simpatica ricetta “un cenno di leone, diversi cucchiaini di coniglio, un paio di onge di gatto domestico, di ballerina, un pizzico di vecchio, un po’ di mendicante, un cucchiaio di scimmia, un pizzico di orsacchiotto”
Il cucciolo per legge deve essere munito di microchip. Un allevatore non può cedere un cane senza microchip inserito. La legge n.194 del 20 Agosto 2008 (articolo 2) impone che il proprietario o detentore di un cane debba provvedere a far identificare e registrare l’animale, nel secondo mese di vita, mediante l’applicazione del microchip. Il cucciolo deve essere consegnato con il modulo di avvenuta applicazione firmato dal veterinario. Altro documento sarà il libretto sanitario dove saranno segnate le profilassi vaccinali e antiparassitarie fatte sul cane. Il certificato di buona salute che alcuni allevatori forniscono alla consegna del cucciolo a garanzia del suo stato di salute non ha nessun valore perché potrebbe essere frutto di accordi precedenti fra veterinario e venditore. Ultimo documento ad accompagnare i nostri cuccioli sarà il pedegree, cioè il certificato di iscrizione ai libri genealogici che in Italia viene emesso dall’ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana). Su di esso sono annotati i dati identificativi di un cane, la razza di appartenenza, la sua genealogia, i dati anagrafici del proprietario e dell’allevatore.
Il pelo dello Shih-tzu deve essere lungo, fitto, non arricciato con moderato sottopelo, non lanoso, una leggera ondulazione è permessa. Tutti i colori sono ammessi nel suo standard. Nei cani pluricolore è gradita la fiamma bianca nella testa e sulla punta della coda. Lo shih-tzu è uno dei pochi cani che non ha la muta, cioè la perdita del pelo in toto circa due volte all’anno e questo lo rende molto pratico nella vita di casa.
L’Art.169 del codice della strada prevede il solo trasporto di animali domestici. Un solo cane può essere tenuto libero nell’abitacolo evitando che intralci o distragga chi sta guidando saltando da un sedile all’altro. Si possono trasportare più cani se chiusi in gabbia o nell’apposito “contenitore” detto trasportino o nel vano bagagli separato dall’apposita reta metallica. Il cane può essere trasportato in tre modi sicuri: il primo nel kennel o trasportino, il più sicuro e semplice; secondo la rete divisoria che ci permette di tenere libero il cane nel vano posteriore, consigliato unicamente per cani di taglia grande; il terzo l’imbragatura da collegare alla cintura di sicurezza, metodo consigliato per tenere affianco il cane
Come primo consiglio posso suggerire sicuramente di rivolgervi ad allevatori professionali, riconosciuti dall’ENCI. Persone che vi trasmettano nell’esporsi la loro passione per questo mondo. Le razze allevate devono essere meno possibili solo in questo modo l’allevatore potrà concentrarsi sulla qualità senza avere come unico obbiettivo la quantità. Avere la possibilità di visitare l’allevamento, vedere i locali dove vengono allevati i cuccioli verificandone anche il livello di pulizia che si traduce sicuramente in buona salute del cucciolo. Visionare i soggetti adulti possibilmente mamma e babbo. Accertarsi che il cucciolo sia accompagnato da tutti i documenti. Verificare la disponibilità dell’allevatore anche dopo l’avvenuta vendita. Se tutto questo vi soddisferà potete pensare di essere in buone mani.
Non sono molte le cose di prima necessità. Innanzitutto occorrono due ciotole di circa 15cm di diametro in acciaio (facilmente lavabile e disinfettabile) a tronco di cono per evitare il ribaltamento qual ora il cucciolo le prendesse come motivo di gioco. Queste serviranno per acqua e cibo. Altro acquisto sarà un cuscino riconosciuto dal cane come sua cuccia. Per ultimo i traversini assorbenti, pannolini fatti a tovaglietta da posizionare nei pressi del cuscino dove i nostri cani, per imprinting dato da noi, andranno a sporcare. Non acquistate cibo perché vi verrà fornito alla consegna del cucciolo un kit comprendente una campionatura di crocchette che il cane è abituato a mangiare e questo vi servirà per i primi giorni. Mai cambiare il cibo a un cucciolo in un primo momento di inserimento potrebbe creargli problemi gastrici, quando lo si vuol fare bisogna sostituirlo gradualmente integrandolo con il nuovo.
Se si vuole tenere il mantello lungo ritiene un certo impegno è consigliata la pettinatura e la spazzolatura quotidiana per rimuovere gli eventuali nodi. La spazzolatura deve raggiungere la superficie del pelo, fino alla pelle, per evitare la formazione di feltri. Molti per motivi pratici scelgono la tosatura che non crea sofferenza al cane, può invece determinarne in alcuni soggetti un aumento della lanosità. Il bagno può essere eseguito ogni due settimane, controllando bene le orecchie per evitare bene infezioni, irritazioni o formazione di cerume. Spazzolare i denti almeno una volta alla settimana per prevenire l’accumulo di tartaro e gengiviti. I cani di piccola taglia sono soggetti a problemi dentali con l’andare degli anni, quindi spazzolare più spesso è buona norma.
Il pelo dello Shih-tzu deve essere lungo, fitto, non arricciato con moderato sottopelo, non lanoso, una leggera ondulazione è permessa. Tutti i colori sono ammessi nel suo standard. Nei cani pluricolore è gradita la fiamma bianca nella testa e sulla punta della coda. Lo shih-tzu è uno dei pochi cani che non ha la muta, cioè la perdita del pelo in toto circa due volte all’anno e questo lo rende molto pratico nella vita di casa.
Il nome shih-tzu significa “piccolo leone” ma questi piccoli piumini non sono altro che dolcezza infinita. Questa razza ha un grande adattabilità, può vivere in qualsiasi casa piccola o grande che sia, va d’accordo con altri animali domestici, sono eccellenti per famiglie, persone singole e sono la compagnia ideale per anziani e bambini.
Il compositore americano James Mumsford l’ha tradotto in una simpatica ricetta “un cenno di leone, diversi cucchiaini di coniglio, un paio di onge di gatto domestico, di ballerina, un pizzico di vecchio, un po’ di mendicante, un cucchiaio di scimmia, un pizzico di orsacchiotto”
L’Art.169 del codice della strada prevede il solo trasporto di animali domestici. Un solo cane può essere tenuto libero nell’abitacolo evitando che intralci o distragga chi sta guidando saltando da un sedile all’altro. Si possono trasportare più cani se chiusi in gabbia o nell’apposito “contenitore” detto trasportino o nel vano bagagli separato dall’apposita reta metallica. Il cane può essere trasportato in tre modi sicuri: il primo nel kennel o trasportino, il più sicuro e semplice; secondo la rete divisoria che ci permette di tenere libero il cane nel vano posteriore, consigliato unicamente per cani di taglia grande; il terzo l’imbragatura da collegare alla cintura di sicurezza, metodo consigliato per tenere affianco il cane
Come primo consiglio posso suggerire sicuramente di rivolgervi ad allevatori professionali, riconosciuti dall’ENCI. Persone che vi trasmettano nell’esporsi la loro passione per questo mondo. Le razze allevate devono essere meno possibili solo in questo modo l’allevatore potrà concentrarsi sulla qualità senza avere come unico obbiettivo la quantità. Avere la possibilità di visitare l’allevamento, vedere i locali dove vengono allevati i cuccioli verificandone anche il livello di pulizia che si traduce sicuramente in buona salute del cucciolo. Visionare i soggetti adulti possibilmente mamma e babbo. Accertarsi che il cucciolo sia accompagnato da tutti i documenti. Verificare la disponibilità dell’allevatore anche dopo l’avvenuta vendita. Se tutto questo vi soddisferà potete pensare di essere in buone mani.
In questo caso eviterei di "fare di tutta l'erba un fascio” perché ogni razza è differente dalle altre. Per quello che riguarda lo shih-tzu abbiamo più volte scritto che è un vero cane da compagnia, selezionato negli anni per questo, perciò non può essere che la femmina sia più piccola, più dolce, più equilibrata d’altronde sarebbe come dire che nelle razze da caccia nascono le femmine brave ad andare a caccia mentre i maschi no. Quando si acquista un maschio bisogna certarsi che i testicoli siano ambedue scesi nello scroto perché se uno di questi è in ritenzione e non dovesse scendere all’anno di vita il veterinario ci consiglierà la estirpazione tramite intervento chirurgico. Il testicolo non sceso potrebbe, lasciandolo in questa situazione, scatenare cellule tumorali in età adulta del cane. Al momento della scelta un buon allevatore deve avvisarvi se c’è un cucciolo con eventuale problema. La mancanza di un testicolo è motivo di squalifica in caso di esposizione cinofila e tanto meno il cane non dovrà essere usato da riproduzione perché il difetto può essere trasmesso ai cuccioli. Il maschio si ha paura che alzi la zampina in casa ma i nostri cani sono abituati a sporcare sul traversino sia femmine che maschi.
La femmina ha tutti i problemi legati alla ginecologia. Ogni 6 mesi ha il “calore”, un mestruo che dura circa 10/11 giorni durante il quale lascerà qualche segnale lungo i suoi percorsi e comunque da evitarsi di metterla su divani, tappeti e letti… Finito questo periodo entra in quello della fecondità. Attenzione a non lasciare in giardino da sola perché potrebbe attirare l’attenzione di qualche maschietto. Finito questo secondo periodo, dopo circa due mesi potrebbe facilmente manifestare una gravidanza isterica. Si comporterà come se fosse incinta producendo facilmente latte andando in mastite con le relative conseguenze anche di carattere tumorale. La soluzione a tutto questo pensando di non volerla far riprodurre è la sterilizzazione.
I nostri cuccioli vengono abituati fin dal primo momento a mangiare crocchini secchi questo perché a differenza di un cibo umido non unge i baffi del cane, non si instaura fra i denti aumentando così la formazione di tartaro, non deve essere conservato in frigorifero occupandomi spazio ed emanando esalazioni strane, nel periodo caldo l’umido mi attira mosche ed altri insetti e una volta preparato deve essere gettata l’eventuale rimanenza causa fermentazione, in ultimo il secco mantiene in allenamento maggiormente l’apparato dentale del cane. I mangimi sono un ottima soluzione ma spesso non vengono usati in maniera adeguata, soprattutto nelle quantità. Spesso ci si attiene alle tabelle fornite dalla casa ma dobbiamo essere anche noi attenti all’evoluzione del cucciolo e a bilanciare la quantità del cibo in funzione a questa.
Non sono molte le cose di prima necessità. Innanzitutto occorrono due ciotole di circa 15cm di diametro in acciaio (facilmente lavabile e disinfettabile) a tronco di cono per evitare il ribaltamento qual ora il cucciolo le prendesse come motivo di gioco. Queste serviranno per acqua e cibo. Altro acquisto sarà un cuscino riconosciuto dal cane come sua cuccia. Per ultimo i traversini assorbenti, pannolini fatti a tovaglietta da posizionare nei pressi del cuscino dove i nostri cani, per imprinting dato da noi, andranno a sporcare. Non acquistate cibo perché vi verrà fornito alla consegna del cucciolo un kit comprendente una campionatura di crocchette che il cane è abituato a mangiare e questo vi servirà per i primi giorni. Mai cambiare il cibo a un cucciolo in un primo momento di inserimento potrebbe creargli problemi gastrici, quando lo si vuol fare bisogna sostituirlo gradualmente integrandolo con il nuovo.
L’unico documento che mi può certificare che il mio cane è uno shih-tzu è il pedegree. Il pedegree è il certificato di iscrizione a uno dei registri del libro genealogico. Viene emesso e stampato esclusivamente nella sede centrale dell’ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana) e viene spedito all’allevatore o alla delegazione ENCI di competenza territoriale del nuovo proprietario del cucciolo se questo viene indicato all’atto della presentazione della domanda di iscrizione.
Nel pedegree sono annotati:
PER LA LEGISLAZIONE ITALIANA LA VENDITA DI CANI PROPOSTI COME “DI RAZZA”, SENZA CHE QUESTA QUALITA’ SIA ATTESTATA DAL PEDEGREE E’ VIETATA DAL DECRETO LEGISLATIVO N.529 DEL 30 DICEMBRE 1992.
Il cucciolo per legge deve essere munito di microchip. Un allevatore non può cedere un cane senza microchip inserito. La legge n.194 del 20 Agosto 2008 (articolo 2) impone che il proprietario o detentore di un cane debba provvedere a far identificare e registrare l’animale, nel secondo mese di vita, mediante l’applicazione del microchip. Il cucciolo deve essere consegnato con il modulo di avvenuta applicazione firmato dal veterinario. Altro documento sarà il libretto sanitario dove saranno segnate le profilassi vaccinali e antiparassitarie fatte sul cane. Il certificato di buona salute che alcuni allevatori forniscono alla consegna del cucciolo a garanzia del suo stato di salute non ha nessun valore perché potrebbe essere frutto di accordi precedenti fra veterinario e venditore. Ultimo documento ad accompagnare i nostri cuccioli sarà il pedegree, cioè il certificato di iscrizione ai libri genealogici che in Italia viene emesso dall’ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana). Su di esso sono annotati i dati identificativi di un cane, la razza di appartenenza, la sua genealogia, i dati anagrafici del proprietario e dell’allevatore.
La legge n.194 del 20 Agosto 2008 (articolo 2) prevede che un cucciolo non possa essere ceduto prima di 60 giorni di vita. Un buon allevatore comunque tenda a consegnare il cucciolo più verso i tre mesi di vita perché possa comunque rimanere con la madre e suoi fratelli più tempo. Questo è un momento molto importante per la psicosi del cane, per il suo imprinting. È il periodo in cui il cucciolo apprende le abitudini, è paragonabile ai tempi dell’asilo per un bambino. La separazione troppo precoce di un cucciolo potrebbe provocargli problemi comportamentali.